Lo Yoga attraverso lo sguardo dei testi

con Laura Liberale e Silvia Patrizio

 

Foto di Alberto Beggio © tutti i diritti riservati

 

“Non basta aver capito una Meditazione, ma occorre familiarizzarsi col nuovo modo di pesare, trasformarlo in abitudine, fino a che questa riesca a contrastare le consuetudini precedenti e quindi la nostra stessa natura. Una Meditazione, insomma, più che un capitolo da ricordare, è un esercizio da praticare.” Sergio Landucci

Proseguendo il cammino iniziato con il percorso di introduzione alle filosofie dell’India dell’anno 2018-2019, Darśana – Visioni continua dedicando questo nuovo anno di formazione alla pratica testuale, secondo due diversi approcci.
Cominceremo con Laura Liberale che in autunno ci introdurrà alle Upaniṣad, dedicando due incontri alle quattordici Upaniṣad canoniche mentre l’ultimo alle cosiddette “Upaniṣad dello yoga”, mentre, con il nuovo anno, approfondiremo il percorso iniziato da Silvia Patrizio a conclusione del precedente percorso, ossia la pratica dei testi; il percorso sarà articolato in 4 incontri dal titolo: Praticare il testo in quattro sūtra: per un’introduzione agli Yogasūtra di Patañjali.

IL PERCORSO

Il percorso è articolato in moduli per permetterne una maggiore fruibilità ed è aperto a tutti i livelli di conoscenza: non sono richiesti requisiti di ammissione se non la curiosità e l’interesse. Verranno messe a disposizione le registrazioni audio in una sezione dedicata del sito ed è previsto l’utilizzo di slides per facilitare l’analisi dei testi che saranno poi condivise con i/le corsisti/e.
Le lezioni si terranno la domenica mattina con orario 10-13 con una pausa di ristoro.
Sarà proposta una piccola pratica di yoga di movimento con orario 9-9.45 a cui seguirà piccolo buffet di benvenuto.

 

CALENDARIO INCONTRI

Scarica il programma completo


I. LE UPANIṢAD

  • LE UPANIṢAD CANONICHE – Laura Liberale – orario 10-13

➥ Domenica 20 ottobre e 10 novembre

“Sotto la denominazione di Upaniṣad sono state raccolte opere varie e di epoche diverse. Il loro numero è assai elevato e la loro composizione abbraccia un periodo che, iniziando all’incirca nel VII secolo a.C., giunge praticamente fino ai nostri giorni”. S. Sani
Un incontro con le dottrine delle Upaniṣad (lett.: “Sedute ai piedi del maestro”), ovvero con le raccolte arcane e sapienziali che chiudono il vasto corpus vedico.
Argomenti principali: le quattordici Upaniṣad canoniche e le “altre”; la natura di Brahman, Ātman e Karman; il sommo valore della conoscenza nella storia di Naciketas, il fanciullo che dialogò con la Morte; la svalutazione del sacrificio esteriore; i semi teistici; i riferimenti allo yoga; il linguaggio metaforico; le Upaniṣad e la ricezione occidentale.

  • LE UPANIṢAD DELLO YOGA – Laura Liberale – orario 10-13

➥ Domenica 15 dicembre

Le cosiddette “Upaniṣad dello yoga” sono testi recenziori, non vedici, “opere fondamentali di yoga tantrico che offrono, insieme con una eccezionale visione di sintesi, anche una possibilità spesso unica per fare chiarezza sugli aspetti più misteriosi della dottrina e della pratica” (S. Piano): le posture, la regolazione del soffio, la meditazione, i centri sottili, i suoni mistici.
Un’introduzione alle principali correnti indiane di pensiero filosofico di cui approfondiremo in particolare Sāṃkhya, Advaita-vedānta e Buddhismo.

II. PRATICARE IL TESTO IN QUATTRO SŪTRA – Silvia Patrizio – orario 10-13

➥ Domenica 26 gennaio, 16 febbraio, 8 marzo e 10 maggio

Gli Yogasūtra di Patañjali sono un testo tecnico, complesso per chi è immerso in forme differenti di pratiche testuali. Ma proprio il loro darsi apparentemente enigmatico e oscuro, quel non detto che sembra scaturire come un’urgenza da ogni spazio bianco, costituiscono il fascino e insieme la sfida che il testo pone al lettore moderno, in primo luogo a un ‘praticante’ di yoga.
Yogasūtra, infatti, non è un testo di ‘filosofia indiana’, se per filosofia si intende solo speculazione teorica, ma una vera e propria practo-gnosi, un cammino di prassi e conoscenza. In questo senso la pratica (abhyāsa) dello yoga coinvolge non soltanto il corpo ma anche lo studio e la meditazione sui testi e richiede la disponibilità a farsi modellare dalla parola nello stesso modo in cui ci si lascia pazientemente modellare da un āsana.
Per il lettore-praticante, dunque, ogni pāda, “più che un capitolo da ricordare, è un esercizio da praticare” (Landucci).

 

RELATRICI
Laura Liberale è laureata in Filosofia, dottore di ricerca in Studi Indologici e ha conseguito il diploma del master Death Studies & the End of Life, Studi sulla morte e il morire per il sostegno e l’accompagnamento. Ha ottenuto riconoscimenti in svariati premi di poesia e narrativa. Suoi testi sono apparsi su riviste e antologie. Ha pubblicato i romanzi Tanatoparty (Meridiano Zero, 2009), Madreferro (Perdisa Pop, 2012); Planctus (Meridiano Zero, 2014); le raccolte poetiche Sari – poesie per la figlia (d’If, 2009), Ballabile terreo (d’If, 2011, premio Mazzacurati-Russo 2011) e La disponibilità della nostra carne (Oèdipus, 2017, premio Lorenzo Montano 2017, 2° posto ex aequo Premio Anna Osti 2017). È inoltre tra gli autori di Nuovi poeti italiani 6 (Einaudi, 2012); i saggi indologici I mille nomi di Gaṅgā (Edizioni dell’Orso, 2003), I Devīnāmastotra hindū-Gli inni purāṇici dei nomi della Dea (Edizioni dell’Orso, 2007). È in fase di ultimazione un suo lavoro comparativo sugli inni dei nomi di Śiva. Da diversi anni tiene corsi e seminari di scrittura creativa e di Cultura e Filosofia dell’India. Ha collaborato con Aśvattha con gli incontri “Sabato Mattina Filosofico” e il primo percorso “Darśana – Visioni” 2018/19, già riconosciuto YANI.

Silvia Patrizio, laureata in Scienze Filosofiche all’Università di Pavia, ha frequentato il Master “Yoga Studies: corpo e meditazione nelle tradizioni dell’Asia” all’università Ca’ Foscari di Venezia, laureandosi con una tesi sul testo Yogasūtra di Patañjali (relatori Federico Squarcini, Gianni Pellegrini) che vince il premio YANI per le tesi di master dedicate allo yoga. Laureata con lode presso la facoltà di Scienze delle Religioni, interateneo tra Padova e Venezia, con una tesi dal titolo “Parole per farsi. La pratica del testo e l’esempio degli Yogasūtra”, relatori Federico Squarcini, Gianni Pellegrini. Presso l’ateneo ha potuto avvicinarsi allo studio del sanscrito, diplomandosi alla Summer School in Spoken Sanskrit col maestro Sadananda Das presso la Universität Leipzig. Socia di Aśvattha ha collaborato per il primo percorso “Darśana – Visioni” 2018/19, già riconosciuto YANI.

 

LO SPAZIO
Aśvattha è una piccola associazione sportiva dilettantistica fondata da Alberto Beggio nel 2012 che ha tra i suoi obiettivi la promozione, la diffusione, la conoscenza e la pratica dell’attività sportiva in genere, con particolare finalità ed interesse per lo Yoga e più in generale per le attività di ginnastica finalizzata alla salute ed al fitness rivolte ad ottimizzare lo stato psicofisico, in particolare in relazione alle discipline orientali. Oltre ai corsi regolari in sede e in altri contesti educativi e informali, promuove attività di formazione e aggiornamento anche a carattere culturale.

Alberto Beggio e Manuela Piccardo formatisi con Walter Thirak Ruta della Scuola Pramiti di Ventimiglia secondo gli insegnamenti di Sri Sri Sri Satchidananda Yogi, continuano ad approfondire la pratica con seminari di formazione sia in Italia sia in India, presso lo Sri Vasavi Yogashram di Madras, gestito da Balaji Anbu Sivam, discepolo del Maestro.
Soci YANI cercano di contribuire alla diffusione di uno yoga di qualità dedicandosi con passione alla pratica e continuando a creare occasioni di formazione continua.

Perché Darśana?
Tutto parte dalla ricerca di un titolo per il percorso di introduzione alle filosofie dell’India che avevamo in programma per il 2018-19 e dall’incontro con la foto di copertina, che è appesa nella nostra casa, una foto che Alberto fece molti anni fa durante un reportage a Varanasi.
Abbiamo pensato che potesse restituire quell’idea di molteplicità, di apertura: un uomo avvolto in un dhoti che sgrana una mālā seduto sui ghat a Varanasi, indossando degli occhiali da sole. Non sappiamo cosa stia guardando esattamente, possiamo solo immaginarlo.
Ci piace l’idea che la parola darśana [1], spesso interpretata proprio con il termine “filosofia”, sarebbe da tradursi più fedelmente rifacendosi alla matrice etimologia della parola (dṛś – vedere): sarebbe dunque più opportuno parlare di “punto di vista”, “angolo di visuale”, “prospettiva (sull’esistente)”, riferendosi, quindi, più chiaramente ad una “comprensione” visiva delle molte prospettive spalancate sulla realtà (unica) [2].
Quale titolo migliore per il percorso che avevamo in mente?!?

 


 

Il corso è riconosciuto da parte della YANI (Associazione Nazionale Insegnanti di Yoga) come formazione continua, obbligatoria per gli/le associati/e a partire dal 2020.

Il corso è rivolto esclusivamente ai soci e alle socie dell’Associazione.
É possibile associarsi facendo richiesta e versando la quota annuale di euro 20,00 comprensiva di assicurazione che permette di partecipare a tutte le attività del centro e alle lezioni.

 

Per iscrizioni
Mail: utilizza il modulo nella pagina Contatti
Telefono: 3496053395 Manuela Piccardo
Il programma completo

 

[1] Pellegrini, Guagni, Drocco, Squarcini, Glossario in “Yoga teoria e pratica”, Corriere della Sera, 2018.
[2] Magnone (a cura di), Patañjali. Introduzione a “Aforismi dello Yoga (Yogasūtra)”, Magnanelli, 1991.

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